giovedì 16 gennaio 2014

Recensione: Il nono cielo di Elisa Vangelisti


Titolo: Il nono cielo
Saga: "Il Ragno e l'iguana"
Autrice: Elisa Vangelisti
Editore: Selfpublisher
Pagine:
Prezzo: 

Vi ricordate il Ragno e L'Iguana? Recensito qui

Ebbene, ho letto anche il prequel, la storia dell'affascinante Vampiro Gabriel prima dell'incontro con Rynn... ma andiamo con ordine:

SINOSSI

La saga fa un passo indietro per approfondire l’incontro fra Gabriel, il vampiro protagonista de Il Ragno e l’Iguana, e Maja, l’umana compagna di suo padre Alexander. 
Dieci anni prima Maja lavora come croupier nel casinò del Bellagio di Las Vegas ed è reduce da una terribile vicenda personale. Gabriel ne raccoglie i cocci per consegnarla a nuova vita nelle mani del padre.
È anche un racconto di viaggi, reali e interiori, e della forza dell’amore che riesce a combattere contro il nulla.


(…) Il deserto era magnifico. I rami spogli e secchi delle piante trascinate dal vento sembravano disegni d’argento sulla nuda sabbia bruna. Le gole che si aprivano all’improvviso oltre le montagne a strati variopinti mostravano acqua e vita, nonostante l’arsura, quasi come stessi guardando me e non il paesaggio. Quasi come se il deserto volesse dirmi: vedi, nessuno è veramente privo di vita fintanto che esiste. (…)


VOTO

4/5 draghi



IL MIO PARERE PERSONALE

Leggendo Il Ragno e L'iguana si incontra il personaggio di Maja, la compagna di Alexander, il padre del vampiro Gabriel.
Confesso che la donna non mi era risultato molto simpatica. Troppo saccente, troppo vissuta. Addirittura era stata prima con Gabriel (vampiro di 60 anni nel corpo di un sedicenne) e poi con il padre Alexander in modo ... definitivo.
Questa cosa mi aveva disturbato non poco, anche se l'autrice ce lo ripete spesso, sia nel primo libro che nel prequel che "non bisogna ragionare come un umano ma come un vampiro".
Ed effettivamente devo dare ragione a lei - l'autrice - , a loro - i protagonisti - e a tutti i conseguenti ragionamenti vampireschi.

Il prequel si apre con Maja che si prepara per andare al lavoro. Una scena che mi è molto piaciuta, dinamica, sensuale sottotraccia (quel filo di rossetto, il suo modo di vestirsi, il modo con cui usa le mani). E un lavoro originale: fa la croupier.
E fin dalle prime righe si viene a sapere qualcosa mi ha profondamente colpita. Maja ha una cicatrice da cesareo, ma non ha nessun figlio. Lo ha avuto, ma è morto a 4 mesi e mezzo di morte bianca (SIDS o morte in culla).

Sarà che la SIDS è sempre stata una delle mie paure più grandi, ma questo fatto mi ha legato tantissimo a lei (tanto da aver inizialmente pensato che il bambino fosse morto a 4 anni e mezzo (età che più o meno ha il mio)). 
Maja conosce Gabriel e il loro rapporto mi piace molto di più che con Rynn, ci va più con i piedi di piombo, capisce di non essere innamorata. Bene, nessun soggiogamento allora.
Quindi tutto quello che prova è suo, e suo e basta.

Anche lo stile dell'autrice è migliorato sensibilmente, il tutto risulta molto più fluido. Il ragno e l'iguana aveva uno stile molto buono, ma qui si sente maggiormente l'esperienza maturata (soprattutto quando si passa "il testimone" del punto di vista, ho adorato la scena in cui la stessa sequenza viene narrata dal punto di vista di tutti e tre i presenti. Maja e i due vampiri).

La parte centrale è quella che mi è piaciuta meno. Non tanto perché è incentrata sul ménage à trois. Difficilmente discuto dei contenuti morali di un libro, anche se il triangolo non lo farei mai (ma dico sempre che nei libri potrei immedesimarmi anche in Jack Lo Squartatore).
Quello che non mi è piaciuto è il comportamento di Maja, insomma... vuoi fare questo ménage? E allora fallo no? Perché te la tiri che poi non è vero?
Oltretutto è stata anche la parte più lenta di tutte.

Passata la parte centrale però, il finale ritorna ad essere piacevole, scorrevole e finalmente ... e sottolineo FINALMENTE i protagonisti conoscono altra gente. Anche una vampira. 

Troppo spesso, infatti, soprattutto nei romance, i protagonisti non escono dalla loro 'gabbia dorata', niente amici, niente hobby, niente. Almeno qui si vede qualcosa.

Concludo ricordando che il romance puro non è il mio genere. Il libro di Elisa ha elementi fantasy, ma si limitano alla presenza dei vampiri, ma sembrano più una sorta di "salsa e peperoncino" inseriti nella trama per esaltare il sapore.
Però il fatto che io non mi sia annoiata la dice tutta sulla qualità del libro.

Pertanto lo consiglio a gran voce a tutti gli amanti del romance puro e del romance con qualche piccante aggiunta.



Lettrici dal cuore tenero, tenete d'occhio il BLOG perchè da lunedì 20 gennaio - mea culpa, ho qualche giorno di ritardo - partirà il giftaway per vincere proprio una copia de "IL NONO CIELO". Imperdibile!!!


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2 commenti:

  1. È da un po’ che ho cominciato a commentare le recensioni, perché mi piace trarne qualche suggerimento, oltre che scoprire qualcosa dei miei romanzi che ancora non so! C’è sempre chi parteggia per Rynn e chi per Maja. Credo che il motivo dipenda da un po’ dalla personalità del lettore e un po’ da quella del personaggio. Non è la prima volta che Maja risulta un po’ antipatica ed è già capitato che il motivo fosse la gelosia nei confronti della coppia Gabriel-Rynn. È questo il motivo per cui preferisco che il prequel si legga dopo, perché sono convinta che il lettore debba creare un legame solido con la coppia protagonista.
    Un altro aspetto che Marina ha colto nel suo commento è quel "non bisogna ragionare come un umano, ma come un vampiro". È proprio questo, infatti, il mio obiettivo, cioè rovesciare le convenzioni e crearne delle nuove, mostrare punti di vista differenti e “far ragionare” il lettore, rimettendo in gioco tutto ciò che già si conosce a proposito dei sentimenti.
    Non conosco nulla del lavoro del croupier, mi sono limitata a documentarmi in rete, ma ho cercato di immaginare i dettagli di una professione simile nei suoi aspetti apparentemente più insignificanti e mi fa piacere che qualcuno li abbia sottolineati. I riferimenti al suo modo di muoversi, alla cura delle mani, al suo aspetto fisico non sono semplici vezzi, ma quasi armi del mestiere e tutta la sua vita avrà questa impronta, perciò spesso nei suoi pensieri e nelle sue parole ricorreranno frasi che hanno a che fare con il mondo del gioco. È quello che gli autori bravi chiamano “caratterizzazione” del personaggio e spero un minimo di esserci riuscita.
    Mi fa piacere che si noti un miglioramento stilistico e che sia piaciuta la scena vista da tre differenti punti di vista. La lentezza della parte centrale ha il marchio dell’indecisione. Forse avrei potuto renderla in meno parole, può darsi. Il problema vero di Maja era capire cosa volesse e nel suo intimo era certa di tutto e di niente. Non dimentichiamoci del suo passato. Il passato plasma le persone e influisce sulle decisioni future. Se avesse sbagliato di nuovo avrebbe rischiato un crollo psicologico che in quel momento sarebbe stato definitivo.
    Pur amando i romance e ogni sua “gabbia dorata”, come dice Marina, dopo il rapporto simbiotico tra Rynn e Gabriel del primo romanzo e quello a tre del secondo avevo voglia di incontrare gente e così è stato. Il clan degli irlandesi l’ho trovato molto riuscito, anche se la vampira Roxanne sarà importante in futuro (e mai avrei detto che l’avrei “riesumata”!). Tra l’altro, essendo femmina, fornisce un punto di vista alternativo sul mondo vampiresco che ho immaginato.
    Grazie per l’analisi!

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    1. Grazie per il commento, Elisa. Mi fa sempre piacere leggere il parere degli autori. Mi sono dimenticata di dire una cosa e l'aggiungo qui. Pur non avendo amato le tematiche, soprattutto il rapporto a tre, oltre a quanto di positivo ho detto sopra, aggiungo che nei tuoi libri (almeno quelli che ho letto) non si scende MAI nella volgarità. E questo è un grande merito ^_^

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