mercoledì 29 maggio 2013

Segnalazione # 16: ExtraUnione e la Società degli Uomini Morti di Michele Raniero


Cari lettori, la segnalazione di oggi riguarda un romanzo edito dal "Il Ciliegio" uscito pochissimi giorn fa si tratta di:
ExtraUnione e la Società degli Uomini Morti di Michele Raniero.
E' un romanzo d'esoridio e questa è la sua sinossi:

Ventidue anni. Quasi un quarto di secolo è passato da quel mattino in cui il presidente di
Unione, Zivor Ullman, ha decretato la fine della guerra contro il continente Futura, ribattezzandolo
ExtraUnione. Ventidue anni che hanno visto l’affermarsi assoluto di Unione sull’intero pianeta, e la
consacrazione del potere di Ullman, di un uomo convinto d’essere un dio.
Eppure qualcosa è cambiato, all’improvviso, senza che nessuno potesse prevederlo.
Unione è stata attaccata e la sua capitale, Tzare, distrutta in un solo mattino. L’impero dominatore
della terra si ritrova in ginocchio di fronte ad una potenza straniera sottovalutata, che ha tessuto il
suo piano di conquista in silenzio, nell’ombra di un mondo in schiavitù, alla ricerca di vendetta.
Ma, forse, non tutto è perduto. Forse un’ultima speranza per Unione vive ancora, ma alberga
proprio in quell’ExtraUnione sottomessa, comandata dalla Società degli Uomini Morti, da
un’organizzazione clandestina nata nell’odio, che agogna la libertà perduta, che lotta per la
rinascita di Futura.
Il compito che il fato riserva al tenente Met Roustin, un giovane soldato di Unione, è arduo e
senza precedenti. Egli combatterà per respingere l’invasione del suo mondo, e lo farà tentando
di agire da anello di congiunzione fra le due realtà, fra Unione ed ExtraUnione, tra il dominatore
in ginocchio e il sottomesso desideroso di rivalsa, cercando di formare una disperata alleanza fra
quei due mondi opposti che, a causa dello strano disegno del Destino, sono entrambi suoi.
E’ una corsa contro il tempo, prima che Unione cada definitivamente, trascinando nella polvere
anche ExtraUnione, prima che l’intero pianeta paghi le colpe di un solo uomo.
E’ la storia di una guerra, di una battaglia per la sopravvivenza, per la libertà di esistere e di
essere uomini, a qualsiasi costo.
E’ uno scontro fra mondi, tra culture diverse, con ombra e luce, bene e male, da entrambe le
parti, che spiazza chi legge.
E’ il racconto di un tempo vaporoso e indistinto, di un futuro che potrebbe essere, ma allo stesso
tempo dannatamente presente e attuale.


Una lettura che potrebbe rivelarsi interessante. E soprattutto sono interessanti anche:

IL BOOKTRAILER e il SITO UFFICIALE realizzati con un grafica simile ad un fumetto americano.

Attendo con curiosità il turno di lettura di questo libro.

A presto

PMP

martedì 28 maggio 2013

Recensione: Inferno di Dan Brown


TITOLO: Inferno
AUTORE: Dan Brown
CASA EDITRICE: Mondadori
PAGINE: 522
PREZZO: 25 euro

SINOSSI (Secondo me un pò troppo logorroica)

Il profilo inconfondibile di Dante che ci guarda dalla copertina è il motore mobile di un thriller che di "infernale" ha molto. Il ritmo, prima di tutto, e poi il simbolismo acceso, e infine la complessità dei personaggi che conducono a un esito raro per i romanzi d'azione: instillare nel lettore il fascino del male, addirittura la sua salvifica necessità. Non è affatto sorprendente che lo studioso di simbologia Robert Langdon sia un esperto di Dante, anzi. È naturale che al poeta fiorentino e alla visionarietà con cui tradusse in forme solenni e oscure la temperie della sua epoca tormentata il professore americano abbia dedicato studi e corsi universitari ad Harvard. E quindi è normale che a Firenze Robert Langdon sia di casa, che il David e piazza della Signoria, il giardino di Boboli e Palazzo Vecchio siano per lui uno sfondo familiare, una costellazione culturale e affettiva ben diversa dal palcoscenico turistico percorso in tutti i sensi di marcia da legioni di visitatori. Ma ora è tutto diverso, non c'è niente di normale, nulla che possa rievocare una dolce abitudine. Questa volta è un incubo e la sua conoscenza della città fin nei labirinti delle stradine, dei corridoi dei palazzi, dei passaggi segreti può aiutarlo a salvarsi la vita. Il Robert Langdon che si sveglia in una stanza d'ospedale, stordito, sedato, ferito alla testa, gli abiti insanguinati su una sedia, ricorda infatti a stento il proprio nome, non capisce come sia arrivato a Firenze, chi abbia tentato di ucciderlo e perché i suoi inseguitori non sembrino affatto intenzionati a mollare il colpo. Barcollante, la mente invasa da apparizioni mostruose che ricordano la Morte Nera che flagellò l'Europa medievale e simboli criptici connessi alla prima cantica del Divino poema, le labbra capaci di articolare, nel delirio dell'anestetico, soltanto un incongruo " very sorry ", il professore deve scappare. E, aiutato solo dalla giovane dottoressa Sienna Brooks, soccorrevole ma misteriosa come troppe persone e cose intorno a lui, deve scappare da tutti. Comincia una caccia all'uomo in cui schieramenti avversi si potrebbero ritrovare dalla stessa parte, in cui niente è quel che sembra: un'organizzazione chiamata Consortium è ambigua tanto quanto un movimento detto Transumanesimo e uno scienziato come Bertrand Zobrist può elaborare teorie che oscillano tra utopia e aberrazione. Alla fine di un'avventura che raggiunge momenti di insostenibile tensione, Dan Brown ci rivela come nel nostro mondo la distanza tra il bene e il male sia breve in maniera davvero inquietante, catastrofe e salvezza possano essere questione di punti di vista e anche da una laguna a cielo coperto si possa uscire a riveder le stelle.

PRIMA DI RECENSIRE...

Prima di esprimere il mio parere su questo libro vorrei raccontarvi come ho conosciuto i libri di Dan Brown. Tutto risale a diversi anni fa quando ancora andavo a Roma con il treno tutti i giorni per lavorare. Un giorno ho visto una ragazza su un treno leggere un libro con l’immagine della Gioconda e il titolo “Il codice da Vinci”. “Ah!” ho pensato “un libro su Leonardo Da Vinci. Bello!”.
Alla libreria della stazione ho visto una catasta di questi libri e mi è venuto il dubbio che non fossero dedicati all’arte O.o  . Andavo di fretta e non ne ho preso in mano neanche uno. Poi la sera al supermercato ne ho trovato un’altra catasta. E lì mi è venuto il dubbio che tutto il mondo sapesse cos’era questo “Codice” tranne io. =_= Ho letto la sinossi e l’ho acquistato per pochissimi euro. E l’ho letto in una notte!
Uaooo, mi era piaciuto un sacco, non solo per il tema trattato (quello della Maddalena sposa di Cristo non era un tema nuovo, da piccola ho chiarissimo il ricordo del film “L’ultima tentazione di Cristo” , non l’ho mai visto ma ho letto una recensione su un giornale che mi era rimasta impressa (avevo 6 anni !!!)).
Ma oltre al tema mi era piaciuto che parlasse di Leonardo (il mio mito) e di Parigi dove ero stata da poco in viaggio di nozze, insomma un bel libro avvincente!.

E’ quindi venuto il turno di Angeli e Demoni. Bello, bello! Anche in questo caso penso che il mio giudizio sia stato deviato dall’ambientazione: Roma mia dove ho lasciato il cuore!

E poi Il Simbolo Perduto, trovato il giorno dell’uscita al discount con il 15 % di sconto, ho faticato a finirlo. Mi è piaciuto, però mi dava più l’idea di un’americanata, probabilmente anche in questo caso l’ambientazione ha fatto la sua parte, questa volta in senso negativo.

E arriviamo infine a … Inferno.

VOTO

4-/5 draghi



IL MIO PARERE PERSONALE

Partiamo dal fatto che l’Inferno comincia quando tiri fuori dal portafoglio 25 carte!!! (Anche se io l’ho pagato 20 con lo sconto anteprima). Ok, ti porti a casa un volume tipo enciclopedia, ma non si sta esagerando???? Che è filigranato in oro zecchino?

Comunque a favore devo dire che l’estetica è bella, messi sulla libreria vicini i libri di Dan fanno una bella figura, con un buon accostamento cromatico rosso (Angeli e Demoni), marrone (Codice e Simbolo) e di nuovo rosso (Inferno).

Addentrandoci nella lettura vediamo che Dan ha studiato. Ha studiato Dante, ha studiato Firenze e probabilmente è anche andato a provare tutti i percorsi descritti. Bravo! Bravo! Ma scusa Dan eh, va bene che hai studiato ma ci devi per forza far vedere quanto? Devi a tutti i costi descriverci tutto, di tutto e di più, anche particolari assolutamente inutili?
Per esempio: Palazzo Vecchio, come il Campidoglio degli Stati Uniti, era sia edificio di interesse turistico sia sede di uffici governativi.
Perché hai dovuto aggiungere quella cosa del Campidoglio USA? Ma chissene??? E questo è solo un esempio piccolissimo.
Procediamo. Quando ho saputo che Inferno era ambientato a Firenze sono stata contentissima, all’inizio ho notato tante descrizioni minuziose delle bellezze della città, bene, non erano affatto male, poi però sono diventate sempre più fastidiose, praticamente ha scritto una guida turistica!!!

L’abbondanza di particolari si registra in tutto il libro dall’inizio alla fine, addirittura sfociando in info-dump, come quando ci fa vedere una signora dai lunghi capelli grigi e poi … giù ci racconta tutto di lei e della sua infanzia.
E per non parlare di alcune ingenuità in cui cade, per esempio in un dialogo usa “fece una pausa”. Ma come? Non è una cosa che criticano agli esordienti? Che nei dialoghi nessuno fa mai una pausa?
Persino in un dialogo tra tu/lei c'è un gran pasticcio, anche se penso che sia più colpa dei traduttori.
Per non parlare della frecciatina contro il self-publishing di cui avevo già discusso sulla mia pagina Facebook
"Allora ditemi: c'è qualche scrittore tra noi, questa sera?"
Si era alzato circa un terzo delle mani.Langdon aveva guardato sorpreso: "Uao" si era detto "O questo è il pubblico più creativo del mondo, o il self-publishing sta veramente decollando". Cos'era un tentativo di comicità? =_=

Insomma… tante tante cose se le poteva anche risparmiare. Diciamo che con una sfoltita di pagine sarebbe stato molto meglio (400 secondo me erano più che sufficienti).

E tanto che dobbiamo parlare delle parti negative concludiamo con la fine! Ovviamente non la svelo. Ma una cosa ve la dico. Ma che fine è???? Ma che vuole scrivere un distopico? No, no, non ho gradito.

Ma allora c’è qualcosa che ho gradito? Vi starete domandando...

Sì certo. Rimane comunque un buon romanzo. La parte di studio dietro c’è e si vede, e nonostante l’abbondanza di particolari fa piacere che ci sia. E’ bello ritrovare o scoprire particolari come l’inferno di Botticelli o il "Cerca trova" di Vasari.




E sicuramente il libro trascina il lettore, soprattutto quando tira in ballo più di un colpo di scena.

In conclusione: continuerò a seguire Dan Brown, magari con un pò meno aspettative e non dal primo giorno, aspetterò l’uscita di una versione più economica.

giovedì 23 maggio 2013

Segnalazione # 15: Santa della Croce di Claudia Mauro


Ciao Amici, vi ricordate di Straziami di Claudia Mauro? Un romanzo gotico di un'autrice autopubblicata che mi era piaciuto molto. Memoria corta? Andate a vedere qui.

Da pochi giorni la vulcanica Claudia ha pubblicato una nuova opera: Santa della Croce! Una piccola chicca!

Ecco la trama:

Peter Della Croce torna alla villa di famiglia per assistere al funerale di sua sorella, morta prematuramente. Proprio quando sta accettando la perdita di lei, però, la giovane defunta torna alla vita.
Cosa si nasconde dietro la resurrezione miracolosa di Santa?

Qui il link all'acquisto Amazon

E qui potete accedere al sito ufficiale dell'autrice. Andate a sbirciare! ^_^

E se le opere di Claudia Mauro mi raccomando fatemi partecipi del vostro parere.

martedì 21 maggio 2013

Recensione: Draconis Cor di Alessia Piccolo


TITOLO: Draconis Cor
AUTRICE: Alessia Piccolo
EDITORE: Editrice GDS
PAGINE: 172
PREZZO: 0.89 euro

TRAMA

Quando la saggezza dei draghi non ha confine possono accedere eventi unici e senza tempo. In un regno in cui l´anima di ognuno può andare perduta, un´antica profezia darà nuove speranze ad un popolo che sta ormai per essere sopraffatto. Tre ragazzi come tanti non sospettano nemmeno di far parte di una storia cominciata molti anni addietro. Le loro vite saranno stravolte dall´arrivo di un bambino a cui orde di nemici danno la caccia. Insieme verranno trascinati in un´avventura che li costringerà ad allontanarsi da tutto quello che hanno di più caro e da ogni certezza. Una lacrima di cristallo dai poteri magici sconosciuti celerà la chiave di questo mistero, ma da dove arriva? Cosa nasconde? E proprioquando crederanno di essere arrivati, il viaggio avrà inizio...

Voto 4-/5 draghi


IL MIO PARERE PERSONALE

Chiedo pubblicamente scusa all'autrice per il tempo che ho impiegato a postare la recensione. Purtroppo mi ero persa la chiavetta... ma sapevo era solo in viaggio nel mio caos casalingo. Infatti ieri è riapparsa magicamente in una borsa! ^^'

E ora andiamo con la recensione:

La prima cosa che mi è venuta in mente cominciando a leggere questo libro è stata: è molto curato. Per curato intendo nella forma e nel controllo dei refusi. Addirittura  l’autrice chiede di essere contattata nel caso in cui qualcuno noti qualche errore. E non è cosa da poco …
Il libro comincia proprio bene. Al primo capitolo per esempio c’è una scena con l’arco che mi è decisamente piaciuta:
Gli occhi nocciola si socchiusero per prendere la mira, portò più in alto il gomito, in linea retta con le spalle, tese l’arco e … Un sonoro scricchiolio riecheggiò nell’aria come un boato, facendolo sobbalzare, e la freccia andò a conficcarsi su un tronco poco lontano, mancando il bersaglio per un soffio.
Mi ha fatto immedesimare subito, mi sembrava di essere lì a tendere l’arco e far scoccare la freccia .
Questa è una delle prime scene (dopo il prologo) che ci introduce nel mondo ideato da Alessia Piccolo e ci fa conoscere i suoi protagonisti: dei semplici ragazzi in cui è veramente facile identificarsi.
Lo stile dell’autrice è semplice e scorrevole. E’ il classico libro da leggere senza troppi pensieri, vagando con la fantasia.
Peccato però che ad un certo punto – pur mantenendo attivi i suoi canoni – mi ha dato l’impressione di perdersi un po’. Questo perché, soprattutto nella parte centrale, il romanzo dà idea di essere raccontato più che mostrato e alcune situazioni mancano di un po’ di pathos.
A livello emozionale, per esempio:
Nel tentativo disperato di fuggire, non riuscì a mantenere un perfetto silenzio.; l’Ombra si diede alla loro ricerca fingendo di non aver udito nulla. Come ha finto? Quindi li ha sentiti? Eppure il gruppo di nemici non li trova, passa un’ora e chi si è visto si è visto. Questa situazione (e molte altre) si risolvono in maniera troppo fortuita.
Poi come dicevo ci sono tanti punti in cui il raccontato prevale sul mostrato. Per me che "visualizzo tutto quello che leggo" è un male. Ogni volta ho un "buco di immaginazione".
 Per esempio: Tra loro c’era una ragazza. Era davvero bella. (Cosa dovrebbe immaginarsi il lettore? Una ragazza secondo i canoni della propria bellezza?).
Oppure il prossimo passaggio:
Poi l’estranea estrasse la spada e impegnò Ham in un combattimento senza eguali.
Inoltre la trama non aiuta: essendo molto semplice e classica. Un saggio mago, elfi, nani, una missione… Questo aspetto però può essere tramuto in qualcosa di positivo in lettori che cercano proprio questo genere di storie.
Però quando arriva un certo drago (coaf coaf! La mia solita fissa) si ha di nuovo un picco in ascesa. Fino al “colpo di scena finale” che mi ha fatto girare pagina e rimanere a bocca aperta come un merluzzo … cercando ancora pagine che non c’erano.
Un esordio promettente quindi che avanza piano fino all’ascesa finale che ti fa dire: voglio leggere di più! Una lettura piacevole ad un prezzo bassissimo.

venerdì 17 maggio 2013

Incip Mania # 2: Inferno di Dan Brown


Questa rubrica è in realtà un esperimento. Poiché io valuto l'incipit solo dopo titolo/copertina/sinossi/lettura dei righe a casaccio, sono proprio curiosa di vedere se l'inizio rispecchia la realtà del contenuto.
So che molti lettori decido di acquistare un libro solo leggendo le righe iniziali. Ho deciso quindi di valutare l'incipit dei  libri che leggerò per vedere se l'idea generale corrisponderà con la valutazione che risulterà dalla recensione.

L'incipit di oggi è dedicato ad Inferno di Dan Brown

  


ed è doppio!!! Perché questo è l'incipit del prologo:

Io sono l’Ombra.
Attraverso la città dolente, io fuggo.
Attraverso l’eterno dolore, io prendo il volo.

e questo è del primo capitolo

I ricordi si materializzarono lentamente, come bolle che risalgono
in superficie dall’oscurità di un pozzo senza fondo.

Non c'è che dire, a me personalmente sembrano ottimi.

Il primo non poteva che essere così: una citazione di Dante. Me l'aspettavo e sono stata contenta di averla trovata.

Il secondo è anche meglio, l'immaginazione riesce a lavorare da subito creando nella mente bolle di ricordi che salgono da un pozzo profondo.

Giudizio pieno 5 draghi!!!


E se qualcuno leggendo pensasse che il mio giudizio non è oggettivo perché, inutile nasconderlo, ho una passione per Dan Brown, lo vorrei subito rassicurare. Sono quasi a metà e il giudizio è già sceso. Ma non vi anticipo altro... leggerete tutto nella recensione finale.

A presto!

PMP

mercoledì 15 maggio 2013

Recensione: Racconti delle Lande Percorse di Diego Romeo. Libro I - Come Nasce un cavaliere


Titolo: Racconti delle Lande Percorse
Sottotitolo: Libro I - Come nasce un cavaliere
Editore: Caosfera
Pag: 232
Costo: 19 €
Genere: Fantasy

Trama:
Hurik Van Gotten è stato proclamato generale, ed ora sta vagando per l’accampamento, controllando lo schieramento. É il giorno che precede una battaglia che si rivelerà epica tra l’esercito Imperiale, campione della fede, e le oscure forze dell’Antagonista. Un romanzo dai tratti ucronici ambientato in un sorprendente medioevo tecnologico.

IL VOTO SARA' INDICATO ALLA FINE! Continua a leggere per la motivazione!

IL MIO PARERE PERSONALE
Non è stato facile scrivere questa recensione.
Quello che ha scritto Diego è un prodotto molto particolare che merita di essere letto (e che se ne parli) con attenzione.
Iniziamo con analizzare i pregi:
- L’accuratezza e la dovizia di particolari sapienti. Sicuramente apprezzabile il modo in cui l’autore desidera catapultarci nel mondo delle lande percorse. Con costanza ripete frasi come “Sommo Drago Celeste” con la stessa frequenza con la quale un “romano de Roma” potrebbe pronunciare il suo ER! E questo per la credibilità dell’ambientazione è sicuramente un bene.
- Un’altra cosa positiva è la suddivisione del testo in 4 caratteri distinti. E’ la prima volta che mi capita l’utilizzo di così tanti tipi di carattere diversi.
I caratteri della versione ebook sono molto eleganti ed elaborati, quelli della versione cartacea in commercio perdono raffinatezza ma guadagnano in leggibilità.
- I draghi… aaaw i draghi! Inutile dire che ho una passione viscerale per i draghi. E quelli della Lande percorse sono veramente originali. Cerco sempre di contenermi con gli spoiler. Ma poiché questo lo ritengo un grande pregio, voglio svelarvi che i draghi sono dei mutaforma. Possono assumere le sembianze di elfi, ad esempio, o animaletti argentati.
- Il racconto parla di Hurik, un giovane costretto per forza di cose, a diventare un cavaliere. La narrazione presente tratta della preparazione di una guerra. Poi con una serie di flashback, Hurik rivive molti episodi che lo hanno visto diventare un cavaliere. Ricorderà incontri con orchi, elfi e nani (il racconto di uno di questi ultimi è stato il mio preferito).
Questo della narrazione tramite la tecnica dei flashback è una scelta che inizialmente non ho particolarmente apprezzato. Ad un certo punto, però, sono “entrata nella parte “ e ho proseguito con tranquillità e curiosità fino alla fine.
Ed ora andiamo alle parti negative:
- La narrazione in molti punti è prolissa. Per capire di cosa parlo faccio un esempio:
Un antico finestrone, dall’intaglio rozzo appena sbozzato
nella pietra, permetteva al sole, se offriva un raggio deciso, di trapelare attraversando una
composizione di cristalli colorati e sfaccettati; seppure di poco valore artistico, il caleidoscopio,
rifrangendo onde cromatiche di un’armonia invidiabile sull’austero massello del pavimento,
creava portentosi giochi di luce. Anche solo quel labirinto simbolico, allo sguardo intimorito del
visitatore e a quello assorto del vecchio immobile, significava da subito, inequivocabilmente, una mappa definita di intrecci di destini, chiara solo alla mantica ispirata del Maestro.
Ma l’autore è anche capace di passaggi che mi sono piaciuti molto:
Il Nano era al colmo dell’eccitazione e si vantava come un mandriano in taverna, mentre davanti un boccale fumante magnificava le doti amatorie del suo nuovo toro da monta.
- Un altro difetto, sempre a mio parere, è la presenza di pochi “a capo” ottenendo l’effetto “muro di mattoni”. Credo che un’impaginazione più vivace poteva giovare molto. (L'autore mi ha raccontato  che non è stata una sua scelta ma una scelta obbligata della casa editrice...no comment!)
- Non ho affatto apprezzato l’introduzione dell’adamantio e del mithril. Sì proprio loro… si parla di Wolverine e di Bilbo poi Frodo. In tanta fantasia di draghi mutanti e cristalli nanici avrei preferito più fantasia anche con i metalli.
- Infine alcune parti potevano offrire molti più spunti di narrazione (per esempio la parte con gli elfi), ma confido che il racconto sarà ampliato nel prossimo volume. Spero si rivedano anche i nani e la loro ingegneria.

Arriviamo quindi al voto. Chi mi segue sa (forse) che io odio attribuire una votazione. Sono favorevole alle scuole liberali dove contano i fatti e non i numeri. Però mi sono dovuta adattare anche io alla “dura legge delle stelle” delle recensioni.
Ho faticato ad assegnare quindi i miei draghi. Perché per molti versi l’autore meriterebbe un 5 (per gli arzigogoli di forma ad esempio) . In altri casi un voto basso, come per l’utilizzo di adamantio e mithril. Ma proprio questi due elementi, che io non ho apprezzato, sono sicura che manderanno altri lettori in brodo di giuggiole.
Assegno quindi un 4 politico che significa che il libro merita ma che ha dei margini di miglioramento.


Quindi lo consiglio? Diciamo che è un libro per molti ma non per tutti.  Non è un libro da leggere tutto d'uno fiato ma, come dicevo all'inizio, con attenzione. Vi consiglio di leggere per prima cosa l’estratto e se vi ritrovate andate pure per le lande percorse con grande fiducia.

Questo libro rientra nella categoria Made in Italy

sabato 11 maggio 2013

Segnalazione # 14: Angiosarcoma e la vita continua di Daniela Dell'Oca


Cari follower, oggi farò una segnalazione molto particolare. Si tratta di un libro autobiografico in cui l'autrice racconta la sua storia e contro una "terribile bestia".
E' un libro speciale, una testimonianza di vita. Acquistandolo si aiuterà la ricerca contro uno dei più brutti mali del nostro secolo perché l'autrice devolverà il suo ricavato.

Un libro per dare speranza...

TITOLO: Angiosarcoma
Sottotitolo: E la vita continua
Autrice: Daniela Dell'oca
Genere: Autobiografico
Editore: Youcanprint
PREZZO: 10.00 euro

TRAMA

Daniela Dell’Oca ha raccontato in un libro la sua esperienza.

E’ una storia come tante, ma è la mia storia, e quando hai la fortuna di uscirne “guarita” scopri il valore della salute e della vita stessa.
La salute è più preziosa della ricchezza, ma chi non è mai stato ammalato non la sa apprezzare.
Questa testimonianza non è che una goccia, ma forse è proprio quella che dà un senso, una speranza a chi sta attraversando un periodo “nero” come è successo a me.
Se questo scritto riuscisse ad aiutare qualcuno, fosse anche una sola persona, lo scopo prefissomi sarebbe raggiunto; inoltre i proventi sono stati destinati alla ricerca e questo era il fine principale che mi ha dato il coraggio di pubblicarlo, poiché c’è voluto del coraggio, non per mettere su carta le mie sensazioni più intime ma per renderle pubbliche mettendomi cosi a nudo.
Il cancro è forse la forma di malattia più temuta da tutti, quando entra nella tua vita, la sconvolge a tal punto che tutte le tue sicurezze vacillano, inizia allora un’altalena di emozioni contrastanti che stravolgono le tue abitudini ed il tuo stile di vita. Inizia cosi la lunga lotta per cercare di uscirne nel miglior modo possibile.
Quando si combatte e si vince la lotta contro il cancro, si è felici, tuttavia non si può passare un colpo di spugna sul passato e fingere che non sia accaduto nulla, poiché porti sul tuo corpo le conseguenze degli interventi chirurgici a cui ci si è sottoposti per togliere il male. Queste cicatrici a volte rimangono anche nel profondo rendendoci difficile tornare alla vita normale.
In questo periodo l’operato dei medici è determinante per la salute fisica e psichica, infatti una parola gentile, uno sguardo rassicurante vale più di qualsiasi terapia.
In questa prova difficile ho scoperto l’affetto, l’amore, la comprensione di tante persone, l’amicizia si è consolidata e ho capito che nonostante tutto sono stata fortunata perché ora riesco a gioire anche per le cose più semplici che prima davo per scontate, ho capito che la vita è un dono e come tale va vissuta.

L'AUTRICE

Daniela Dell’Oca è nata il 16/03/1952 a Delebio (So) dove vive
tuttora.
Ha lavorato in diverse scuole materne della provincia di
Sondrio.
In pensione coltiva vari interessi tra cui la scrittura. Le sue traversie di salute la inducono a scrivere “Angiosarcoma e la vita continua”, testimonianza della volontà di non arrendersi di
fronte alla malattia.
Con la foto di copertina l’autrice vuole rappresentare la sua vita. Ha dovuto subire un’amputazione per debellare “il male” e tornare a vivere normalmente. L’albero, dopo essere stato “potato” drasticamente, riprende timidamente a fiorire.
Questo libro vuole essere una testimonianza per tutti quelli che stanno combattendo contro il cancro.
Il ricavato della vendita sarà devoluto per la ricerca.

Ha scritto inoltre:
Storie d’altri tempi.
Una tisana al rosmarino.


Il libro è appena entrato in ristampa. Sarà disponibile a breve su Amazon  e potrete già trovarlo su IBS a prezzo scontato.
Oppure potete rivolgervi all'autrice... cercate Daniela Dell'Oca su Facebook e contattatela direttamente. Non vi pentirete di aggiungere quest'opera nella vostra libreria.

lunedì 6 maggio 2013

Recensione: La scuola dei mostri di Andy Mulligan


Titolo: La scuola dei mostri (Titolo originale: The Ribblestrop... molto più adatto)
Autore: Andy Mulligan
Editore: Newton Compton Editori
Data di uscita: febbraio 2011
Prezzo: 6.90 euro
Acquisto: è un pò difficile reperirlo... bisogna girare un pò per il web.

TRAMA

Dormitori sudici, il tetto distrutto da un incendio, un pericolosissimo tunnel sotterraneo risalente alla Seconda Guerra Mondiale: questa è la scuola Ribblestrop, un’istituzione molto, molto particolare… La frequentano Sanchez, il figlio di un gangster colombiano in fuga dai suoi rapitori; Millie, un piccolo piromane represso e taciturno; Caspar, il nipote ricco e viziato della padrona di casa; il buono ma sventurato Sam con il suo miglior amico Ruskin, e in più un gruppo di bambini profughi venuti da oltremare, felici di avere, se non un tetto, almeno un letto dove dormire. E poi c’è uno staff di professori eccentrici e molto distratti, tra cui Captain Routon, la professoressa Clarissa Worthington, e la misteriosa Miss Hazlitt. In una scuola così può succedere di tutto, e infatti, tra bottiglie di alcolici per riscaldarsi dal freddo, piani di sabotaggio dell’impianto elettrico, finte governanti, nascondigli nel freezer, qui c’è davvero da divertirsi...
 
Voto 4/5 draghi
 

IL MIO PARERE PERSONALE

Quando ho acquistato questo libro non sapevo bene cosa aspettarmi. Era pubblicizzato come : “Tra harry Potter e la famiglia Addams. L’interrogazione sarà l’ultima cosa di cui avere paura”.
Ebbene uno strano pizzicorino al naso mi diceva che Harry Potter c’entrava poco e la famiglia Addams ancora meno. E ho avuto pienamente ragione! Erano solo una trovata pubblicitaria. Che cosa deprimente! Comunque il superprezzo e la curiosità mi hanno fatto procedere con l’acquisto.
Il romanzo si svolge in una scuola: La Ribblestrop e cominciamo subito con il dire che questo ennesimo libro “scolastico” ha sancito il mio amore per le scuole di tipo “college”. Prima con Harry Potter (e questo è uno dei pochi punti in comune con lui (se non l’unico)), poi con Albion, ora con Ribblestrop: i libri su questo tipo di istituzione scolastica mi creano un piacevole  senso di appartenenza. Sicuramente più dei libri “stile liceo” che invece mi hanno notevolmente stancato.
In più la storia di questa scuola è talmente disastrata che mi sono da subito affezionata a lei e a chi ne fa parte.
Non so bene come definire questo libro, non sono nemmeno riuscita a trovargli un’adatta collocazione. Si può definire un fantasy (per la presenza di fantasmi), comico (per diverse situazioni assurde), thriller (per molti elementi che sfiorano l’horror psicopatico), sicuramente anche avventuroso.
All’inizio ho riso come una pazza, troppo troppo divertente la scena del povero Sam,  uno sfortunato ragazzetto di 12 anni, steso su un carrellino, con una commozione celebrale, mentre una ragazzina gli rasava i capelli stile monaco e un ex-generale dell’esercito tentava di curarlo pensando contemporaneamente a buttare la pasta per la cena :D
Ma sono anche rimasta molto sorpresa quando la parte comica è quasi svanita per far posto a qualcosa che a me ha creato un certo panico. Sì perché a Ribblestrop i mostri ci sono davvero, ma non sono quelli che ci si immagina.
Insomma Ribblestrop mi è piaciuto davvero, mi sono ritrovata a gridare Sì!, in coro insieme ai ragazzi (e forse è la prima volta che mi capita di coinvolgermi tanto da parlare da sola), a provare disgusto per la puzza di pasticcio di carne dell’alito della direttrice, a battermi forte il cuore quando aspettavo di vedere chi c’era su una certa sedia…
E poi un altro punto a favore è stata la presenza di una squadra di calcio. No, non sono appassionata di questo sport però quella parte mi è piaciuta per due motivi:
- da adolescente d’estate c’era sempre la partita di calcetto al paesello vacanziero. Nessuno sapeva giocare, si tirava a “spazzar via”, si prendevano e si davano calci agli stinchi invece che al pallone più o meno volontariamente, si perdeva 16-0 ma ci si divertiva un mondo.
- Una delle poche cose che mi piace dei film Americani per famiglie, è che spesso e volentieri ci infilano dentro qualche sport di una squadra improbabile e alla fine c’è l’attesissimo partitone che ovviamente viene vinto da quei poveri reietti.

Immagine tratta dal film: "palle al balzo"

E tutte le volte, anche se il film non mi è piaciuto per niente, mi ritrovo a tifare ed emozionarmi per quella squadretta americana-sgangherata. E’ quello che più o meno mi è successo anche con la squadra di Ribblestrop.
E i difetti? I difetti ci sono e anche abbastanza: la stessa impossibilità di collocazione di un genere lo è. A volte poi il punto di vista ballerino mi ha dato un po’ fastidio, ma la parte più odiosa è stata quella del narratore onnisciente! Ma perché???? Perché esistono le voci narranti che dicono come andrà a finire la scena che leggerai dopo due secondi???
Quest’ultimo difetto era già uscito fuori al momento dell’incipit. Ma da un voto di 2.5 siamo passati a 4 (Per consultare l’esperimento Incipit Mania va qui).
Insomma alla fine, è un libro che consiglio o no? Sì! Però vi avviso: può piacere e può fare schifo. Se pensate di riuscire a stare al gioco bene, altrimenti  vi conviene lasciar perdere.

sabato 4 maggio 2013

Segnalazione # 13: Nuova edizione di Forgotten Time di Maddalena Cioce


Ciao a tutti,
nuova segnalazione di oggi. Si tratta di una nuova edizione di un'autrice Selfpublisher. Si tratta di

FORGOTTEN TIME - LA REDENZIONE DEI DANNATI

TRAMA

Forgotten Times, letteralmente “tempi dimenticati”, è un fantasy incentrato sull'estinzione dei vampiri, in modo che gli eventi fittizi sembrino reali, come se siano stati dimenticati con la fine di quel periodo buio che conosciamo come Medioevo.
La storia ruota intorno alle leggende metropolitane che indicano il personaggio biblico di Caino come il precursore della specie dei vampiri e comincia proprio con uno di quei momenti cupi, nel corso di un funerale in un paesino dell’Inghilterra anglicana del secolo; durante il sermone il pastore si sta spingendo troppo oltre e sta svelando una realtà che tutti credono leggenda, così il protagonista si svela per farlo tacere. Finirà così coinvolto nel mistero che stava sconvolgendo il paesino e salverà suo malgrado il novizio allievo del pastore, venendo a conoscenza di un mistero ancora più grande: esistono dei “qualcosa”, che vengono volgarmente chiamati “spiriti”, che solo quattro persone posseggono e che si dice che, se riuniti, possano conferire enorme potere. Una favola per bambini, una leggenda infondata che il protagonista decide di verificare, avendo sotto mano proprio uno dei quattro possessori. Ma la verità non è nota nemmeno a lui, ed il dampiro ha a che fare con la questione molto più di quanto egli stesso pensi.
Nulla è ciò che sembra, nemmeno il protagonista fornisce il proprio vero nome, essendo egli stesso una parte dimenticata della storia che vuole restare nascosta, mentre personaggi essenziali resteranno nell’ombra quasi fino alla fine, per svelare il segreto finale.
Un concentrato di azione, sentimenti violenti e dolcissimi, conflitti interiori e segreti inconfessabili, dove anche l’elemento apparentemente più insignificante ha un fine preciso.
Destinata ad un pubblico maturo, la storia contiene episodi di violenza che si addicono al secolo trattato, perciò classificabile come un VM-14.
È il primo di una serie di due romanzi.

Questa versione contiene diverse modifiche rispetto alla precedente, tra le quali una nuova copertina, una correzione dei refusi e un arricchimento del finale.

Io personalmente lo leggerò presto, dato che è nella mia lista recensioni e non solo per quello. Oltre al tema "vampiresco" che mi affascina sempre, mi entusiasma particolarmente anche il periodo storico.

Attenzione attenzione: è in promozione a 0.99 centesimi per una settimana!

Se non siete convinti guardate le recensioni su Amazon... 

Se non lo avessi già... io ne approfitterei :)


venerdì 3 maggio 2013

Incipit Mania # 1: La scuola dei mostri di Andy Mulligun


Oggi al via una nuova rubrica: INCIPIT MANIA! Cos'è? Esistono diverse rubriche che girano nel blog dove presentano l'inizio dei libri. Questa che vado a presentare però più di una rubrica è un ESPERIMENTO!

Quando prendete in mano un libro voi cosa leggete e cosa guardate? Io per prima cosa: titolo e copertina, ma poi questi due passano immediatamente in secondo piano. Mi dedico alla sinossi (nei supermercati troppo spesso coperta dal prezzo!!!), poi apro una pagina a caso e leggo qualche riga sparsa per farmi un'idea dello stile. Infine SE ho deciso per l'acquisto per curiosità mi leggo la prima riga. Non vado oltre perché per me l'incipit non è importante. Eppure penso di essere tra i pochi a pensarla così.

Insomma lo sappiamo che alcuni incipit sono diventati famosissimi (Nel mezzo del cammin di nostra vita, Su quel ramo del lago di Como... ) ma l'inizio è davvero così significativo?

So di lettori che valutano l'acquisto solo dalla prima pagina. Per me questo non vale. Perché all'inizio può capitare che la storia "stenti ad entrare nel vivo" soprattutto se si decide di iniziare con una descrizione. Oppure che l'autore si sforzi talmente tanto per questo benedetto incipit, che ne tira fuori uno spettacolare e poi magari il romanzo è scarsetto.

Quindi da oggi vorrei fare un esperimento. Valutare l'incipit di un libro e poi vedere se l'idea generale corrisponde con la valutazione durante la recensione.

Partiamo con un libro acquistato qualche giorno fa ... qui.



LA SCUOLA DEI MOSTRI di Andy Mulligun. Questo è l'incipit:

Sam Arthur Tack sapeva di essere al principio di un'avventura: la più grande della sua vita. In realtà era la prima, dal momento che aveva solo dodici anni. Non poteva certo sapere quanto sarebbe stata angosciante e pericolosa, ma sentiva comunque un nodo stringergli la gola.

Dunque dunque...
Cominciamo a conoscere un nome: Sam Arthur Tack, certamente uno dei protagonisti. Ci viene detto in maniera simpatica che ha 12 anni, sta per affrontare una grande avventura ed è emozionato.
Bene, mi piace abbastanza, mi dice già che mi devo aspettare una grande avventura, mi dice che uno dei protagonisti è un ragazzino. Ti do un bel 4/5 caro incipit. Però PERO'...

quanto sarebbe stata angosciante e pericolosa????? Noooo, il narratore saputello-onnisciente no, per favore!!! Cosa ci voleva a scrivere "non riusciva ad immaginarsi cosa doversi aspettare, o qualcosa di altrettanto vago? No, la voce narrante rompiscatole snocciola-spoiler è veramente fastidiosa!! Voto 1.

Quindi facciamoci i nostri beati calcoletti: 4+1= 5 : 2= 2.5

Voto per l'incipit 2.5 draghi/5



Cosa succederà in fase di recensione? Appuntamento a presto per poterlo scoprire...

E per voi? Quanto è importante l'incipit?

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