mercoledì 6 marzo 2013

Recensione: L'angelo nero - Il libro della profezia di Daniele Tredici

Titolo: L'angelo Nero
Sottotitolo: Il libro della profezia
Genere: Fantasy
Editore: Selfpublished
Pagine: 459


SINOSSI

Nel primo volume di questa trilogia fantasy un'oscura minaccia sta per riversarsi sul Continente.
L'antico e malvagio angelo nero sta tramando la sua vendetta. Egli userà tutto ciò che è in suo potere per devastare una terra un tempo pacifica e prospera.
Un giovane e semplice ragazzo verrà chiamato a contrastare la sua tremenda furia.
Egli si ritroverà in un mondo popolato da saggi maghi, scaltri guerrieri, nani oscuri e mostri d'ogni sorta. Dovrà fronteggiare gli intrighi di un crudele e dispotico impero e si troverà coinvolto nei progetti di un circolo segreto di ribelli in lotta per la libertà.
Riuscirà l'ingenuo ragazzo a compiere il suo fato apparentemente già deciso fra le pagine di un magico libro?
La profezia sarà veritiera oppure tutto precipiterà nelle tenebre?


TRAMA

Sean è apparentemente un ragazzo come gli altri. La sua vita però sarà sconvolta dalla distruzione del suo villaggio e l'assassinio dei suoi cari. Comincia così la sua avventura. Conosce lo Shaminr Tenth (il mago delle candele) ed insieme a lui inizierà un viaggio alla ricerca della verità su una profezia e un'oscura missione da compiere. L'autore ci catapulterà nel suo mondo fantastico suddiviso in Lande: alla scoperta di folletti, gnomi, nani oscuri (e rivoltanti), vampiri e personaggi originali.


IL MIO PARERE PERSONALE

Comincio con il dire una cosa: noto un grandissimo potenziale in questo autore!
Mi sento di dirlo perché in questo suo libro d’esordio c’è una tale patrimonio di fantasia e inventiva che – purtroppo – non è facile trovare, neanche in chi scrive libri fantasy.
Nel suo Angelo Nero (e devo dire una cosa … prima di leggere il libro mi ero fatta un film mentale secondo il quale questo titolo sarebbe spettato all’eroe di turno… ah quanto mi sbagliavo!!!) si possono trovare ambientazioni e personaggi veramente originali.
Una delle cose che più mi hanno colpito è una continua dualità di scene. Si passa tranquillamente da ambientazioni horror (con non morti o con esseri ributtanti) a scene molto più colorate e leggere: come la vita quotidiana al mercato o tra simpaticissimi gnomi.
E a proposito di dualità e fantasia: uno dei personaggi meglio riusciti è senza dubbio Sid guerriero-giullare: saggio ed abile oltre misura, nonostante il suo strano abbigliamento e il suo passato anomalo. Lascia decisamente il segno!
Mentre leggevo però ero poco convinta sul fatto che questo personaggio più di una volta  spiccasse in maniera esagerata, sorpassando spesso il maestro del protagonista per eccellenza: Tenth lo Shaminr, il mago delle candele. A fine lettura tuttavia ho riflettuto  meglio sulla questione: il fatto che il gran maestro non sia totalmente invincibile lo rende un personaggio più umano e più credibile.
Ambienti e combattimenti sono descritti molto bene in tutto il libro. Dicendo questo mi viene in mente quello che potrebbe essere un punto di  maturazione per i prossimi lavori (L’angelo nero è solo il primo libro): alcune scene sembrano scritte con maggior trasporto e passione, altre sembrano scritte con meno coinvolgimento da parte dell’autore.
In queste seconde sezioni ho sentito anche la mancanza di dialoghi. Questo avviene soprattutto nella parte centrale dell’opera. Non perché i dialoghi siano essenziali, Daniele Tredici è riuscito a creare scene da brivido senza l’ausilio di alcun dialogo (un esempio per tutti la prima scena con il vampiro Vladves). In alcune parti centrali però alcuni personaggi sono stati lasciati un po’ in disparte, forse bastava coinvolgerli un po’ con qualche dialogo ben costruito.
Ultima imperfezione che ho notato riguarda alcuni refusi presenti nel testo, soprattutto riguardo gli accenti. Situazione più che risolvibile con  un editor più accurato.
In conclusione: il libro è consigliato a tutti gli amanti del genere fantasy – epic fantasy. Io personalmente sono molto curiosa di leggere i prossimi lavori di questo autore.
Vi lascio con due  piccoli estratti. Ci sono tante parti che mi sono piaciute ma queste, a mio parere, esprimono il potenziale che si trova nell’autore.
Xim in quell’esatto momento era sul giaciglio del principe intenta a fare la guardia per avvertire gli altri non appena il giovane si fosse svegliato. Adempiendo al meglio il suo incarico fece risuonare la sua vocina in tutta la stanza annunciando che Ladael aveva mosso una palpebra.
Xim è un folletto femmina simpaticissima. Questa frase, secondo me, esprime molto bene il carattere disegnatole dall’autore: il folletto è talmente ligio al suo dovere di avvisare gli altri quando Ladael – il suo sorvegliato - muove solo una palpebra, non le palpebre ma una … geniale.
Infine vi allego un’altra frase che ha vinto la gara di citazioni nel gruppo Fantasy Selfpublishers su Facebook la settimana scorsa:
 “Provaci ora, mentre camminiamo. Concentra tutta la tua attenzione su di te, entra nel tuo animo attraverso la tua mente ed esaminati, da qualche parte tra il tuo cuore e la tua volontà troverai il luogo misterioso in cui è racchiusa la magia..."

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