giovedì 28 febbraio 2013

Recensione: La Maga Tara di Alfredo Betocchi

TITOLO: La Maga Tara
AUTORE: Alfredo Betocchi
EDITORE: Selfpublished
GENERE:  Fantasy
PAGINE: 162
COSTO: 3.08 euro in formato ebook
PUBBLICAZIONE: su Kindle Amazon febbraio 2013

SINOSSI

Ecco il secondo libro della trilogia fantastica iniziata con "l'Orologio della torre antica" . E' la biografia avventurosa di una ragazza che nasce a Firenze da una famiglia di mercanti e poi viene travolta dalle vicende della guerra tra l'Impero ed il Papato, tra guelfi e ghibellini. Verrà trascinata per tutta l'Italia fino a che la magia ed un gatto nero la salveranno dalla rovina. Il romanzo narra anche di un misterioso delitto al Museo Etrusco di Arezzo. A capitoli alternati il lettore potrà seguire entrambe le avvincenti storie, fino a che esse si uniranno in un'unica trama dalla conclusione sorprendente. Vivace ed entusiasmante è una storia appassionata e mozzafiato che terrà il lettore avvinto fino all'ultima pagina.

IL MIO PARERE PERSONALE

Ho avuto l’onore di leggere questo romanzo prima della sua uscita ufficiale.
Appena l’ho finito mi è subito venuto in mente un termine: delizioso!
L’autore ha un modo di scrivere particolare, oserei dire estremamente delicato. Privatamente l’ho definito “un menestrello” e ripensandoci penso che questa definizione gli calzi a pennello.

Anche in questo libro le vicende vengono raccontate seguendo due filoni temporali distinti che si incastrano fra loro pur differenziandosi di 800 anni.
Da un lato abbiamo la storia di Vivilla e di come è divenuta La Maga Tara. Le sue vicende sono ambientate nel XIII sec. Dall’altro lato abbiamo una componente “gialla” nella storia di Ugo, Isabella e Monica nel 1983.

Devo dire che la parte medievale e la storia della “ragazza con gatto nero” mi è piaciuta molto di più della parte moderna. Ma è probabile che il mio palese schieramento sia dovuto solo al fatto che subisco sempre il fascino di tempi e luoghi antichi.

Concludo con il dire che questo libro è una lettura decisamente piacevole che però può essere apprezzata in pieno solo dopo aver letto  L’Orologio della Torre Antica” il primo libro dell’autore.
Entrambi i libri di Alfredo Batocchi sono decisamente due perle rare.


martedì 26 febbraio 2013

Occhiolino # 3



Rubrica, liberamente tratta da un'idea del blog Should be Reading  e utilizzata in diversi blog italiani. L'ideatrice ha utilizzato il termine Teaser, che ho italianizzato in Occhiolino che mi sembra rispecchiare di più la mia personalità.

Queste sono le regole:

- Aprire una pagina a caso del libro che si sta leggendo (o scorrere a caso il mouse sul pdf o nella barra kindle :) )
- Scegliere un breve spezzone da quella pagina senza fare spoiler
- Condividere con titolo del libro e autore

E da parte mia aggiungo: di pagine solo già lette!

L'ho trovata così semplice e carina questa idea che desidero utilizzarla sul blog per dare visibilità agli scrittori che sto leggendo al momento.

Ed ecco l'Occhiolino di oggi:


Aveva imparato che poteva correre come il vento, spiccare balzi da altezze incredibili rimanendo illeso e uccidere un uomo semplicemente spezzando il suo collo come fosse stato un ramoscello.
L'angelo nero (il libro della profezia) di Daniele Tredici


Un vampiro: non era possibile. Doveva per forza essere un qualche stupido
scherzo dei suoi amici. Come facevano a essersi imbattuti in un vampiro in
Giappone?!

“Virion. E’ uno dei seguaci più fedeli di Thriong, un vero farabutto.State alla larga da lui: è forte e malvagio. Sa usare la magia ed è molto abile con la spada. Insomma, stategli lontano, davvero” rispose Asja, affannata.

domenica 24 febbraio 2013

Un caffè con ... Luana Semprini autrice di "Il Lamento di Euridice"


Ciao Amici, oggi vi invito a prendere il caffè con Luana Semprini autrice di "Il lamento di Euridice"

Ciao Luana, benvenuta nelle Terre di Arret
-        Sul mio blog i lettori hanno già avuto modo di conoscere Il lamento di Euridice. So già che l’esperienza di trovare un cimitero abbandonato l’hai vissuta realmente. Ci vuoi dire quanto altro di reale hai inserito nel tuo libro?

Ciao e grazie a te per questa “ospitata” nel tuo blog! Come hai già anticipato, il cimitero esiste veramente e non solo quello, anche la casa di Daniel, il bosco e il paesino. Ho modificato il nome del paese, però neanche tanto, quindi non sarà difficile per chi è magari della mia zona ricondursi a quello reale!
Le assonanze alla vita reale con questo libro, sono tante. In primo luogo il gruppo. Come ho già scritto in altre interviste, ho visitato questo posto assieme ad amici ed è la stessa cosa che fa anche Erika, la mia protagonista. Anche il distacco che lei subisce dai suoi compagni l’ho vissuto in prima persona, purtroppo, ma devo dire che è la Vita, non possiamo farci nulla, molte volte gli eventi ci trascinano semplicemente. Anche alcuni personaggi della storia, come Sofia e Jack sono ispirati a persone che hanno fatto parte e ancora ci sono, seppur in maniera minore, nella mia vita.
Il resto è pura fantasia.

-        Mi hanno colpito molto le atmosfere del tuo libro… quel misto di attesa e inquietudine. Eri consapevole di poter trasmettere queste emozioni, o hai cercato di trasmettere anche altro?

Lo ammetto, ne ero consapevole ed era la mia intenzione. Deduco che ho raggiunto lo scopo! Le stesse emozioni le ho provate io stessa mentre scrivevo, dunque mi fa enormemente piacere che i miei lettori abbiano sentito la stessa cosa. Inoltre, spero di aver trasmesso anche un po’ di desiderio struggente.

-        Malco… intrigante Malco. Ci vuoi parlare un po’ di lui?

Malco è veramente fantastico, non lo dico perché l’ho scritto io, ma proprio perché è affascinante. Esce fuori dal libro e diventare reale. Direi che lui incarna parte dei miei sogni reconditi, per quanto riguarda il suo aspetto fisico e anche per quella vena di follia e passione che mette nella sua vita.
E’ un personaggio controverso, fino alla fine non sai se è pazzo o se è reale, se le sue sono farneticazioni o stralci di realtà.
Aimè, purtroppo, per lui non ho avuto una persona reale alla quale ispirarmi! (faccina che ride)

-        Vuoi parlarci dei tuoi progetti futuri? Leggeremo ancora qualcosa ispirato ai miti greci?

Bello! A breve pubblicherò il terzo e ultimo romanzo della saga “Cristina di Morval”, saga fantasy contemporanea. Per il resto ho in cantiere un nuovo romanzo, questa volta non si tratta di miti greci e neanche di fantasy puro, è un romanzo strano, un mistery/psicologico/paranormale/giallo.
Troppe pretese? Vedremo!

-        Vuoi raccontarmi la tua esperienza nel mondo dell’editoria? Che consiglio daresti agli autori emergenti?

La mia esperienza nel mondo dell’editoria è iniziata anni fa, quando terminato di scrivere il mio primo libro (avevo 15 anni) decisi che avevo ricevuto il “pass” per diventare famosa. Che ingenuità! I successivi anni sono stati un sbattere la testa contro editoria a pagamento e concorsi fasulli, ero ancora piccola e mi convinsi che gli sconosciuti per pubblicare dovessero per forza pagare. Crescendo, poi, mi sono fatta più esperienza e, anche grazie ai miei genitori che me l’hanno impedito, non sono mai caduta nella rete del pagamento. Dopo aver scritto molti romanzi e aver ricevuto proposte che non ritenevo adeguate, a ottobre 2012 decido di auto pubblicare la saga di Cristina. Successivamente, avendo già “da parte” Il lamento di Euridice ho provato a inviarlo ad una nuovissima casa editrice che mi aveva però fatto un’ottima impressione. Difatti la risposta è stata veloce e positiva. Ho scelto di pubblicare con loro perché ovviamente sono free e pur essendo ancora piccoli, si danno molto da fare.
Di conseguenza, io sono solo ai primi gradini della scala, ma l’importante è salire.
Il resto verrà, ne sono certa.
Grazie a Luana di essere stata in nostra compagnia.

Sito internet de "Il lamento di Euridice"

Link diretto Amazon

mercoledì 20 febbraio 2013

RECENSIONE: Il lamento di Euridice di Luana Semprini


TITOLO: Il lamento di Euridice
AUTORE: Luana Semprini
ISBN: 9788867360345
CASA EDITRICE: UteLibri
FORMATI: Cartaceo (prezzo 9,00 euro) Ebook (3,49 euro)

TRAMA
Erika e i suoi amici decidono di trascorrere alcune settimane nella casa di montagna di Daniel per una vacanza post maturità. Una casa isolata, affiancata da un bosco al di sopra del quale si trova un piccolo cimitero sconsacrato, nient’altro che poche lapidi malmesse. I ragazzi si recano a visitarlo, curiosi, ma Erika è la sola che avverte una voce lamentosa e disperata.
Da quel momento in poi la voce diventerà il suo pensiero principale tanto da indurla a tornare al cimitero la stessa notte, da sola. Qui incontra un personaggio inquietante, un ragazzo di nome Malco che inizia a tormentarla, convincendola che anche lui sente una voce e di aver bisogno di lei per potersene liberare. Erika non gli crede, pensa che sia pazzo.
I giorni passano ed Erika si accorge di essere sempre più tormentata da quella voce disperata e cede alle pressioni di Malco. Si incontrano più notti, in una radura in mezzo al bosco, e lui le racconta cose a cui Erika non vuole credere. Malco le parla della sua infanzia passata tra uno psicologo e l’altro, la solitudine, la convinzione di tutti, anche della sua famiglia, della sua pazzia a causa della “voce”.
Ma è veramente pazzia quella di Malco? È follia il suo ostinarsi a perseguitare Erika e a chiamarla “Euridice”? E sarà follia l’attrazione malata che spinge Erika sempre più a fondo?
Il confine tra sanità e pazzia non è altro che un infido pozzo in cui è facile cadere.

QUARTA COPERTINA
" Anche loro mi trattavano con freddezza. Avrebbero voluto che parlassi, che raccontassi quello che mi era successo la scorsa estate, ma nei loro occhi non vidi lo stesso disprezzo che albergava in quelli di Jane. Lei era stata la mia migliore amica e io le avevo nascosto un pezzo della mia vita. Non era così un anno fa, quando incominciò tutto. Quando io e il mio allora affiatato gruppo di amici decidemmo di trascorrere qualche settimana in montagna, a casa di Daniel. Sembrava il posto ideale per noi, un piccolo paese perduto tra gli Appennini marchigiani, non troppo lontano dalla nostra città. Cosa c’era di meglio di una bella vacanza tra amici subito dopo la maturità? La nostra vacanza così idealizzata si rivelò un terribile sbaglio per me. Per noi. Non sarei mai dovuta andare lassù. Non avrei mai dovuto incontrarlo." 

IL MIO PARERE PERSONALE:

In un panorama degli urban fantasy sempre più costellato di stereotipi (ambientazione liceo – arriva il tizio di turno bello e misterioso –innamoramento dopo cinque secondi etc.). Luana Semprini ci regala un romanzo decisamente originale.
Per prima cosa l’ambientazione: una casa di vacanze in un paesino sperduto vicino un maneggio e un antico cimitero. Poi i protagonisti: la giovane Erika e Malco un ragazzo del posto. Lui è bello e tenebroso come quasi tutti i paranormal romance, però allo stesso tempo è diverso  … a tratti addirittura inquietante. Lei lascia perplessi per le sue scelte: acconsente quando pensi di no, nega quando pensi di si .
Ed è proprio il senso di incertezza sugli eventi che mi ha accompagnata in tutta la lettura del libro, insieme ad un senso di inquietudine per l’evolversi della storia e per la sorte di Orfeo e Euridice (io sono innamorata dei miti greci). E questo per me non è stato affatto male. I libri devono saper donare le emozioni più disparate.
Il linguaggio di Luana è fresco e semplice e permette alle pagine di scorrere via veloci.
Le uniche tare che ho riscontrato riguardano le scene “quotidiane” troppo veloci e troppo sbrigative (per esempio si fa colazione, si accarezza un cavallo e zac … è subito notte). Mi aspettavo inoltre più descrizioni, il cimitero, la casa, il maneggio è lasciato quasi tutto alla propria immaginazione.
E’comunque un libro che vale la pena di leggere!

martedì 19 febbraio 2013

SEGNALAZIONE: Il tocco degli spiriti antichi di Noemi Gastaldi


Nuova segnalazione qui a Terre di Arret. Quest'oggi desidero presentarvi "IL TOCCO DEGLI SPIRITI ANTICHI di Noemi Gastaldi"

QUARTA DI COPERTINA:

“- Non sai chi sono? Allora non puoi liberarmi! - disse la bambina, pestando i piedi sul pavimento con rabbia. - Cerca di sbrigarti a capire come funzionano le cose, o diventerai come me! E non è divertente! - aggiunse ancora, prima di sparire dalla vista di Lucilla.”

Lucilla soffre di allucinazioni fin da quando era molto piccola, si è talmente abituata alla situazione da reputarla normale. Non ha idea del rischio che sta correndo.
Ha ormai ventidue anni, quando l’ossessione per una ragazza misteriosa di cui è innamorata fin dai tempi dell’adolescenza, la spinge a confrontarsi con una realtà che ha sempre rifiutato: la realtà materiale e quella immateriale, sono separate da un velo sottile, e lei è una di quelle poche persone capaci di squarciare questo velo.
Francesca è consapevole di questo già da molto tempo, ma non le basta: è alla continua ricerca di nuove conoscenze, determinata ad accrescere il suo potere; saranno proprio le sue ricerche a farle incontrare Lucilla, nei vasti territori oltre i confini.
Nessuna delle due, però, immagina quello in cui saranno coinvolte: dopo una lunga era di equilibrio, i potenti Spiriti Antichi stanno per scatenarsi gli uni contro gli altri, coinvolgendo coloro che hanno subito il loro tocco…

L'autrice mi ha inviato inoltre alcuni stralci ed aforismi tra cui ho scelto questi:


A ridosso del muretto di pietra già visto dall’esterno, si alternavano aiuole di gigli bianchi e arancioni, iris e narcisi. L’erba smeraldina era costellata di margheritine prataiole, qua e là erano piantati cespugli di magnolia stellata, felci e frangipani. Più avanti, grosse conifere segnavano l’ingresso nel bosco vero e proprio. All’ombra di un alto cedro e di alcuni abeti c’erano due altalene.


Le due ragazze sovrapposero le loro labbra, scambiandosi un timido bacio. Lucilla desiderò che il tempo si fermasse in quel momento, mentre assaporava la pelle morbida di quella ragazza incantevole. Con un sussulto dischiuse la bocca, offrendo la sua lingua a quella di Fantasy. Fu allora che non vide più nulla: tutto era diventato abbagliante luce bianca, mentre sentiva che lentamente tutta l’energia del suo corpo si stava accumulando nelle zone più sensibili: provava piacere e ne era sorpresa. Poi, inaspettatamente, tutto questo esplose, le esplose dentro: pensò di aver avuto accesso a quello che sua madre chiamava “nirvana”, per poi ritrovarsi appagata e inesistente a lungo.



Quello più l’aveva turbata, era stato proprio scoprire che non a tutti era concesso di vedere il mondo oltre i confini: soltanto alcuni esseri umani, i Viator, potevano passare a loro piacimento da una faccia della realtà all’altra. Inoltre, soltanto pochi tra i Viator riuscivano nell’impresa di trasformarsi in Viator Lucis dopo la morte del loro corpo; ancora non conosceva le condizioni perché questo potesse avvenire, ma s’impegnava ad apprendere più che poteva dai suoi viaggi sperando che quella sorte potesse toccare anche a lei.

Che ne ditevi hanno incuriosito? A me si e presto mi inoltrerò nelle originali atmosfere del libro di Noemi e lo recensirò per voi.

Vi lascio con il link al sito di Noemi:

E il link di acquisto Amazon:


A presto!

sabato 16 febbraio 2013

Occhiolino #2





Rubrica, liberamente tratta da un'idea del blog Should be Reading  e utilizzata in diversi blog italiani. L'ideatrice ha utilizzato il termine Teaser, che ho italianizzato in Occhiolino che mi sembra rispecchiare di più la mia personalità.

Queste sono le regole:

- Aprire una pagina a caso del libro che si sta leggendo (o scorrere a caso il mouse sul pdf o nella barra kindle :) )
- Scegliere un breve spezzone da quella pagina senza fare spoiler
- Condividere con titolo del libro e autore

E da parte mia aggiungo: di pagine solo già lette!

L'ho trovata così semplice e carina questa idea che desidero utilizzarla sul blog per dare visibilità agli scrittori che sto leggendo al momento.

Ed ecco l'Occhiolino di oggi:
 

"Di un tipo molto particolare? Vorresti dire di un tipo unico!! Questa cosa è sensazionale!! Una fonte di magia camminante ed è qui al mio fianco, sotto le spoglie di un ragazzino inerme!".
L'angelo nero - Il libro della profezia di Daniele Tredici


- Anche se tu evitassi tutti i cimiteri di questo mondo, ormai lei ti ha trovata e non ti lascerà stare.
- Lei...? sussurai, mentre lui continuava a premere il suo peso sulla mia mano.
- Lui tormenta me, lei tormenterà te.
Il lamento di Euridice di Luana Semprini

Recensione: Petali di Sangue di Emma K. Clarke


Titolo: Petali di Sangue
Autore: Emma K. Clarke
Genere: Urban Fantasy, Paranormal romance
Editore: Amazon Self Publishing
Prezzo Brossura: € 12,48
Prezzo e-book: € 1,99
Pagine: 218

TRAMA (tratta dal sito internet)

L’armonia del mondo si conserva negli anni grazie al delicato equilibrio che si è generato tra immortali, umani, creature sovrannaturali e magiche. Questa pacifica convivenza giungerà al termine quando alcuni immortali verranno assassinati nella dimora del loro sovrano Henry Carter, vampiro dal XVII secolo. A indagare su quanto accaduto sarà Giosy Mc Grey, “Amministratrice nazionale degli affari pubblici tra umani e creature immortali magiche”, capo del Distretto di Polizia della città e ultima discendente della più antica stirpe di streghe della nazione.
"Petali di sangue" è un romanzo con tante sfaccettature, lo sfondo perfetto per una storia romantica quanto intrigante e misteriosa, che permetterà ai nostri giovani protagonisti di comprendere non solo il presente, ma anche il loro passato; un passato oscuro e crudele che separò le loro anime e i loro cuori per molti anni, aiutandoli ad accettare l’inevitabile destino.


Voto 4/5


IL MIO PARERE PERSONALE

Petali di sangue secondo me offre diversi concetti interessanti.
I vampiri di Emma, anche se moderni, hanno molte caratteristiche dei “vampiri originali”: bruciano al sole, si trasformano in pipistrelli o in altre bestie, sanno penetrare nella mente. Di diverso hanno la capacità di vedere l’aura.  Carter, il signore dei vampiri, percepisce attraverso i colori dell’aura gli stati d’animo delle persone e riesce a riconoscere gli essere sovrannaturali (i vampiri ad esempio li vede circondati di un alone viola).
A questa sua capacità si contrappone quella della protagonista femminile del romanzo: la strega Giosy. Lei percepisce lo stato d’animo delle persone attraverso i profumi.
E se non erro questo è uno dei motivi dell’accattivante titolo di questo libro: “Petali che ricorda il profumo dei fiori e sangue che ricorda i vampiri”.
Ho apprezzato la scelta di usare il punto di vista dei due protagonisti a capitoli alterni, in questo modo la trama scorre veloce senza annoiare.
Davvero coinvolgente inoltre ho trovato la storia “primordiale” di Carter e Giosy, è stata la parte che ho preferito ma non vado oltre per non fare troppi spoiler.
Un’altra nota positiva che devo spendere in favore di Petali di sangue è sulla protagonista che è una 32enne, molto più grande d’età di tante protagoniste di paranormal romance ed è una “tosta” che sa il fatto suo.
Veniamo invece ad alcune pecche che ho riscontrato. Carter si è presentato con i capelli legati da un nastro, una frase di Shakespeare e come uno che è cresciuto alla corte di Luigi XIV, è bastato questo a farmelo piacere (beh anche l’impermeabile di pelle nera ha fatto la sua parte). Poi però la sua eleganza viene sminuita da certe frasi e certi pensieri, come  il termine “stratruccata”.
Non ho inoltre ben compreso il suo legame con “l’entità antica”. Se è stato colpito e si risvegliato vampiro allora non è un’anima reincarnata, ma è lui stesso.
Ho trovato un po’ confusionario anche il suo potere mentale, a volte potrebbe usarlo e non lo fa. Se pensiamo al fatto che si è aggiunto anche un altro personaggio con un potere simile, la situazione diventa ancora più confusa.
Anche il rapporto con quest’altro personaggio, Paul, è stato trattato in modo un po’ superficiale. E’ un fratello sconosciuto, e di punto in bianco si piazza a casa e viene coinvolto in tutto.
Durante la narrazione del romanzo, inoltre,  sono presenti troppi nomignoli ridondanti: streghetta, cagna rognosa, ragazza oca che stonano un po’ essendo utilizzati troppo.
Alcuni elementi poi non mi sono parsi credibili: un grimorio precedente ai tempi degli antichi romani ed è solo un po’ ingiallito? Carter che lacrima sangue, come fa a nasconderlo agli agenti che stavano lì a guardarlo?
A parte questo Petali di sangue è un romanzo piacevole e se a questo si somma il fatto che è il romanzo d’esordio dell’autrice, il giudizio non può che essere favorevole. 

Poiché ho aperto molti punti di discussione ho pensato di richiedere una risposta direttamente all'autrice. Molto spesso infatti le percezioni dei lettori sono una cosa, mentre quello che desiderava trasmettere l'autore sono altro. E' vero che autore e lettore dovrebbero essere un "connubio perfetto", però è anche vero che le teste sono tutte diverse (basta vedere ogni romanzo quante divergenze di opinioni crea). E' per questo che penso che conoscere anche il punto di vista dell'autore, in alcuni casi, aiuta ad avere una visione d'insieme più oggettiva.



LA VOCE DI EMMA K. CLARKE

Invitatami gentile dall’autrice del blog a fare chiarezza su alcuni punti poco chiari del libro, proverò a dare una risposta ai suoi quesiti… spero solo di riuscire in questo intento.
Uno dei personaggi più discussi nelle recensioni  finora lette riguardo al libro è proprio il protagonista maschile: Carter. Povero il mio Carter. Le donne non sono mai contente degli uomini… devono sempre trovare dei difetti. A parte gli scherzi, Carter è un vampiro secolare e non brucia al sole fortunatamente, deve solo far attenzione a riparare gli occhi dal sole. E’ una creatura sovrannaturale che ha un unico desiderio: non esser un vampiro. Per questo motivo cerca di comportarsi come un qualsiasi altro uomo. E’ una persona che vorrebbe essere libera di amare, una persona che, per quanto antica, non ostenta gli anni vissuti e non usa i mezzi che l’immortalità gli ha donato, come appunto i suoi poteri mentali (motivo per cui non li usa spesso nel libro). Agli occhi della donna amata vuole apparire come un uomo normale e quindi si permette di usare espressioni che alla corte di Luigi XIV non avrebbe mai potuto pronunciare.
Sfortunatamente quando piange le sue lacrime sono di sangue e questo non può nasconderlo, ma di sicuro è abbastanza furbo da non farsi vedere con i poliziotti mentre piange.
Nel libro versa poche lacrime prima di uno scontro fisico con Selene, prima che venisse ferito sulle braccia e sulla spalla, quindi direi che, sangue per sangue,  i poliziotti non abbiano fatto molta attenzione alla loro provenienza.
Per quanto riguarda i nomignoli... ormai questa riflessione arriva da quasi tutte le lettrici femminili. Gli uomini che lo hanno letto invece non hanno mai menzionato a questo “fastidio”. Credo che il problema stia nel fatto che noi donne nei libri vogliamo trovare il vampiro cattivo, quello che non si ferma davanti a niente, che sia romantico ma che allo stesso tempo non lo faccia vedere, che sia un “duro”. Ad ogni modo sono tutti nomignoli che i vari protagonisti usano persi nei loro pensieri.
Forse il problema sta proprio nell’autrice del libro.
Sono un’inguaribile romantica e credo che nell’uomo ci sia anche una piccola parte che pensa alla propria amata in maniera dolce, o sbaglio?

Paul è un personaggio un po’ controverso. Di lui potrei dire tante cose, ma non lo faccio perché è una figura che mi piacerebbe approfondire nel secondo libro. Qualche domanda aperta all’interno del romanzo ogni tanto va lasciata… di sicuro più di qualche lettore è curioso di sapere che fine abbia fatto. In questo libro Paul non doveva essere un personaggio principale, ma un mezzo per giungere alla fine della narrazione, come lo sono stati Jack, Ashley e i due agenti. Ognuno ha avuto una parte in questa storia, ma nessuno di loro ha avuto tanto spazio quanto Carter e Giosy.
Qualcuno dice la stessa identica cosa anche riguardo Margiory.
Ogni lettore ha la propria visione riguardo il libro, le proprie domande ed è giusto che sia così. In qualche modo si entra in contatto con i personaggi nel momento in cui si desidera saperne di più.
Essendomi dilungata un po’ troppo, mi fermo qui.
Un abbraccio a tutti, specialmente all’autrice del blog che ringrazio per questa opportunità. Emma.


E in ringrazio Emma per essere stata così gentile e collaborativa. Vi lascio con il link al sito internet di Petali di Sangue dove potete leggere maggiori informazioni sul libro e sulle modalità di acquisto.

giovedì 14 febbraio 2013

Segnalazione: Beautiful Face di Mara B. Gori



Sul finire del giorno dedicato agli innamorati. Vi segnalo un romanzo che racconta una storia d'amore molto particolare:


Una imprevedibile, scoppiettante e serrata storia d'amore piena di colpi di scena per questo Young  Adult romance.
Per Samantha, sedicenne alle prese con i primi sentimenti
forti, non esistono mezze misure in amore. Se ama non si divide. Ma il destino
le gioca un tiro mancino quando sia il suo amico di sempre (Steve) che la sua
magnifica ossessione(Tony) le dichiarano di amarla. E lei cede e bacia entrambi.
Sconvolta dal suo comportamento egoista scappa e scaccia Tony, lasciando
speranze solo a Steve. Ma la Nera Signora dietro l'angolo le strappa tutti e due
i ragazzi, prima che possa fare chiarezza in se, e lei ne è talmente disperata
che li vuole seguire. Un misterioso giovane la salverà in tempo. Ma perchè
costui ha il volto di Tony? E gli occhi e la voce di Steve? E soprattutto,
perchè la detesta così tanto? Raccontato direttamente dai protagonisti, tutto
questo è Beautiful Face: dove niente è come sembra!


BEAUTIFUL FACE E' DISPONIBILE PER IL DOWNLOAD GRATUITO SU MOLTE PIATTAFORME

Visitate la pagina di Beautiful Face dove potrete scoprire info sul download e anche notizie su Beautiful Face - Choice il sorprendente seguito.

Beautiful  Face è inserito nella lista recensione di questo blog: restate sintonizzati!

mercoledì 13 febbraio 2013

Bianco e Nero CAPITOLO 1



IL PRIMO CAPITOLO DI BIANCO E NERO PARTE I - IL POTERE DEI DRAGHI
DI P. MARINA PIERONI

CAPITOLO 1

 
Serenia sentiva il battito del suo cuore gareggiare con il rumore degli zoccoli del cavallo. Le sue gambe erano contratte contro l’addome dell’animale, ne percepiva la forza, l’energia e sentiva l’adrenalina scorrerle nelle vene.
Abbandonò la strada principale, per tentare di guadagnare minuti preziosi, attraversò un piccolo fossato senza diminuire l’andatura, numerosi schizzi si sollevarono in aria e si mescolarono alle sue gocce di sudore. Il vento le batteva impietoso sul viso e le faceva volare i lunghi capelli neri. Le muscolose zampe dello stallone si muovevano freneticamente. La sua velocità però non era sufficiente.
E’ troppo tardi!
Non ricordava l’ora in cui erano attesi gli ospiti, ma una cosa era certa, sicuramente non con il sole così basso all’orizzonte.
Si pentì amaramente di essersi concessa una passeggiata a cavallo dopo pranzo. Si era spinta fino alla faggeta di Soriana e si era lasciata conquistare dall’ombra dei faggi, addormentandosi su un soffice terreno. Cullata dal canto delle cicale e dai profumi del sottobosco, aveva dormito molto più del dovuto.
In quel momento imboccò il viale che portava a casa sua, finalmente vide le maestose torri del castello bianco che, per un curioso gioco del paesaggio, erano visibili solo all’ultimo momento.
Ci siamo quasi.
Oltrepassò gli ultimi alberi, vide con gioia che il cancello d’ingresso si stava già aprendo, i guardiani erano abituati ai suoi ingressi al galoppo folle.
Varcò il cancello, mentre il sole aveva già l’aspetto di un’arancia e infuocava orgoglioso il cielo. Attraversò quasi volando il viale che tagliava gli splendidi giardini e notò tristemente una carrozza davanti le scale d’ingresso. I quattro cavalli neri che la trainavano erano girati verso la sua direzione.
Oh, Cavolo! E’ davvero tardissimo!
Gli ospiti stavano già scendendo le scale di marmo.
Peggio di così non mi poteva andare.
Il suo cavallo s’impennò, lei fece un respiro e scese con un salto dalla sella.
Si staccò il vestito dalla schiena, che era rimasto fastidiosamente attaccato alla pelle, si tolse una foglia che aveva nei capelli e si stirò un po’ la gonna con le mani. Ovviamente non riuscì a guadagnare neanche un briciolo di decoro in più.
I mormorii si spensero, calò un imbarazzante silenzio e sentì tutti gli occhi dei presenti su di sé.
In fondo alle scale c’era sua madre e accanto a lei una donna meno giovane, con i capelli castano chiaro raccolti con estrema cura e un lussuoso vestito nero. La stava osservando con ribrezzo, come fosse uno scarafaggio sul suo ventaglio.
Serenia guardò la lunga gonna ricamata dell’aristocratica, poi le proprie gambe nude fin sopra il ginocchio e i suoi gambali sporchi di fango. Sospirò, poi assunse un’espressione sicura di sé e tornò a guardare l’ospite.
Non sono un bello spettacolo, cara signora?
Sua madre le si avvicinò con la sua andatura regale, fasciata in un abito bianco che le conferiva l’aspetto di una sirena.
<<Serenia!>> la chiamò severa, gli occhi spalancati in segno di rimprovero, scosse con grazia il capo, i lunghi capelli si mossero appena, poi si girò con eleganza verso la nobile signora.
Accanto alla dama era sceso un ragazzo, indossava con disinvoltura un’elegante giacca nera, con il collo alto. Anche lui aveva i capelli corvini e anche i suoi erano scompigliati, ma in modo innaturalmente perfetto. Serenia indugiò un attimo di troppo sui suoi occhi grigio-verdi.
Sua madre con un filo di voce cristallina si rivolse ai due ospiti: <<lei è mia figlia Serenia, scusatela per …>>
<<Scusarla? Beatrice non ci pensare neanche!>> tuonò una voce. Apparteneva al compagno della regina che, fino a quel momento, era rimasto sulle scale accanto alle altre principesse.
Il principe Lantis si avvicinò a Serenia, con gli occhi neri semisocchiusi, emanava un fastidioso odore di qualche colonia o olio esotico che era solito spalmarsi sulla pelle, in quantità esagerata.
Lei si sentì sovrastare dalla sua altezza e dalle sue spalle larghe, ma sostenne il suo sguardo inquisitore con fermezza.
<<Come hai osato arrivare in ritardo? Eri stata avvisata che avremmo avuto ospiti importanti!>> le ringhiò contro.
Ovviamente la sua era solo una domanda retorica, Serenia non sapeva se essere più infastidita dal suo odore o dalla sua espressione. Provò il forte desiderio di prenderlo a schiaffi.
<<E come hai potuto presentarti in questo stato?>> continuò lui <<ora vai nei tuoi appartamenti e restaci fino a nuovo ordine>>.
<<No, non andrò>> obiettò lei <<devo sistemare Hassan>>.
<<Ci penseranno i servitori, è il loro compito, ma credo tu ti sia dimenticata di memorizzarlo>> replicò Lantis in tono sarcastico <<guardati sembri una contadina invece di una principessa>>.
Se pensava di ferire i sentimenti di Serenia si sbagliava di grosso, lui non poteva sapere quante volte lei aveva desiderato essere una semplice contadina. Era convinta che l’assenza di obblighi formali ripagava dei calli nelle mani, e che tra il popolo i sentimenti di affetto fossero molto più spontanei che nella sua ricca casata.
Lei girò lo sguardo verso sua madre, evitando di ribattere alle parole del suo patrigno, e con la coda dell’occhio vide due servitori portare via il suo cavallo.
<<Madre … >> provò a dirle. Ma la regina continuò a esaminarla duramente. Era ovvio, non c’era possibilità di scusarsi, non c’era possibilità di dialogo. Il tribunale dell’inquisizione aveva già emesso il suo verdetto.
Lanciò un’occhiata alle sue sorelle che si stavano limitando a guardarla con i loro occhi inutilmente preoccupati,  imbarazzati forse.
  <<Vai nei tuoi appartamenti>> le ordinò sua madre.
Il tono della voce e l’espressione della regina le fecero aggrovigliare le viscere. Il fuoco le salì alle tempie e stava per tramutarsi in parole di rabbia.
Si sforzò però di far prevalere la razionalità. Si incamminò per le scale a testa alta, senza una parola e senza rivolgere lo sguardo a nessuno.
Non vi darò la soddisfazione di vedermi piangere.
 Entrò nell’edificio e si diresse nei suoi appartamenti.
Giunta nella sua tana sbatté la porta più forte che poté, si gettò sul letto e sprofondò il viso sul suo morbido materasso. L’odore familiare delle lenzuola fu il concime per far crescere la sua voglia di pianto. Finalmente le lacrime di rabbia fuorono libere.
Strinse forte il cuscino che odorava di sapone, poi lo scaraventò lontano mandandolo a sbattere contro la toeletta bianca. Una bottiglia di colonia rotolò in terra, bagnando il tappeto color cobalto.
Vi odio tutti! Spero che questo posto bruci!







martedì 12 febbraio 2013

Un caffè con ... # 1: Anita Borriello autrice di Brûlant


E' con vero piacere che annuncio la nascita di una nuova rubrica: Un caffè con ... lo spazio dedicato alle interviste degli autori. Buon lettura!

Oggi prendiamo il caffè con Anita Borriello autrice di Brûlant


                  Ciao Anita, benvenuta nelle Terre di Arret
                  Sul mio blog i lettori hanno già avuto modo di conoscere Brûlant.
                  Oggi vorrei  chiederti cosa rappresenta per te e come è nata l'idea di scriverlo.
Salve a te e grazie per lo spazio che stai dedicando alla congrega nel tuo fantastico blog.
Coloro che hanno letto Brûlant sono rimasti affascinati dai molteplici richiami a figure storiche di rilievo che ho inserito al suo interno, la sua stesura è stata possibile grazie a una notevole documentazione che ha richiesto anni di ricerca. Brûlant rappresenta per me la sintesi degli studi esoterici che ho compiuto finora.
L’idea è nata per offrire al lettore qualcosa di nuovo e originale da leggere e non è stato facile amalgamare realtà e finzione e far sì che potessero coesistere.
  
Cosa c'è di reale su di te?

Ho alcune passioni in comune con le Brûlant, la principale è lo studio delle antiche religioni e la pratica magica a esse legate.

Il mio personaggio preferito è senza dubbio Christian. Vuoi parlarmi un pò di lui? Vorrei inoltre sapere come hai fatto a immedesimarti così bene nella psiche maschile.

Barbara Tuchman nel suo The Book disse “I libri sono l'umanità stampata”. Ultimamente la maggior parte dei protagonisti maschili dei romanzi urban-fantasy sono uomini dal fisico mozzafiato, senza problemi economici, affermati nel lavoro e che si prendono cura della propria compagna proprio come avrebbe fatto un nobile cavaliere dalla scintillante armatura. Questo stereotipo dell’uomo socialmente affermato e privo di pecche non solo non corrisponde alla maggioranza degli uomini, ed è quindi irreale, ma sminuisce anche la figura della donna, la quale sembra essere capace di innamorarsi solo di una tipologia di uomo estremamente materiale. L’umanità è composta però anche da uomini dal fisico mingherlino, senza un soldo da parte, non legati ad un’esistenza di “cose” e che preferiscono il sarcasmo alle maniere forti, e così è nato Christian.
Non è stato semplice immedesimarmi in lui, gli uomini hanno un modo di ragionare completamente differente da noi donne, se ci sono riuscita è soltanto perché ho osservato attentamente le figure maschili a me più vicine.

Sono completamente d'accordo con te cara Anita, troppo spesso i romanzi sono pieni di stereotipi maschili e femminili. Non è il caso di Christian che è un "eroe" molto particolare.


Sei un'autrice Self. Vuoi raccontarmi la tua esperienza? Che consiglio daresti agli autori emergenti?

Sì sono un’autrice Selfpublished, inizialmente ho utilizzato per la stampa del mio romanzo il portale ilmiolibro.it passando poi alla Youcanprint. È opinione diffusa che gli autori che si autopubblicano lo fanno perché le case editrici hanno rifiutato le loro opere.
Per quanto mi riguarda ho optato per l’autopubblicazione sin da subito perché so quanto sia raro che un esordiente venga pubblicato da una casa editrice di grande dimensioni.
Sono rimasta piacevolmente colpita quando ho scoperto che il romanzo veniva acquistato da lettori di ogni età e provenienza grazie al passaparola e alle recensioni reperibili sul web nonostante io non abbia un Editore alle spalle.
In futuro chissà, tutto può accadere nella vita.
Consigli per gli emergenti? Ce ne sarebbero diversi ma il più importante di tutti è di essere fieri del proprio lavoro e modesti al tempo stesso. Mi capita spesso di leggere di persone che al primo romanzo eguagliano il loro nome a quello di grandi della letteratura internazionale ottenendo inconsapevolmente il risultato opposto a quello desiderato.

Infine non mi posso esimere da chiederti anticipazioni su Indigo, il seguito di Brûlant. Vuoi condividere qualcosa? Sai già quando sarà pubblicato?

Senza voler svelare troppo posso dire che Indigo si concentrerà maggiormente sulle figure maschili approfondendo il concetto di dualità accennato alla fine del primo romanzo, la confraternita dei Salii affiancherà Christian per aiutarlo nel suo cammino iniziatico. Ho completato la stesura del romanzo e attualmente sono in fase di revisione, una volta terminata quest’ultima verrà affidato alla mia splendida Editor. Spero di poterlo pubblicare nel giro di qualche mese.

Ti ringrazio
Anita Borriello
E io ringrazio te per il tempo che hai dedicato a Terre di Arret. Un caro saluto.

sabato 9 febbraio 2013

Occhiolino # 1





Nuova rubrica, liberamente tratta da un'idea del blog Should be Reading  e utilizzata in diversi blog italiani. L'ideatrice ha utilizzato il termine Teaser, che ho italianizzato in Occhiolino che mi sembra rispecchiare di più la mia personalità.

Queste sono le regole:

- Aprire una pagina a caso del libro che si sta leggendo (o scorrere a caso il mouse sul pdf o nella barra kindle :) )
- Scegliere un breve spezzone da quella pagina senza fare spoiler
- Condividere con titolo del libro e autore

E da parte mia aggiungo: di pagine solo già lette!

L'ho trovata così semplice e carina questa idea che desidero utilizzarla sul blog per dare visibilità agli scrittori che sto leggendo al momento.

Ed ecco il primo Occhiolino del blog:




Poi il fluido simile a catrame che aveva invaso i loro corpi deformi cominciò a muoversi protendendosi verso l'esterno e tessendo sulla schiena dei mostri ali di nera magia.

La stringevo, ma lei rimaneva tesa come una corda di violino, impassibile fra le mie braccia.
Il suo cuore la tradiva: battiti veloci, troppo veloci perché fossero di puro imbarazzo. Felice rimasi a sentirlo battere solo per me.
Petali di Sangue di Emma K. Clarke



Nuovo Blog Amico, Nuova segnalazione


Oggi diamo il benvenuto ad un nuovo Blog Amico

Create your own banner at mybannermaker.com!

che gentilmente mi ha anche dedicato una segnalazione nella sua rubrica "Spazio Esordienti"

Cliccate questo link per vedere l'articolo:




GRAZIE DI TUTTO!!!

giovedì 7 febbraio 2013

Sul genere Fantasy


Questo post non nasce per insegnare qualcosa ma solo per raccontare le mie difficoltà nell’individuare il genere adatto, difficoltà che ho riscontrato anche in altri autori e addirittura in case editrici.

Partiamo innanzitutto con il termine fantasy.
Ovviamente è mutuato dalla lingua inglese e vuol dire fantastico (o meglio fantasioso).
Tralasciando il fatto che spesso il termine fantasy è associato con spazzatura (se è di fantasia puoi scrivere quello che vuoi anche stupidate -  appellativo attribuito da chi probabilmente legge solo i titoli dei libri e con meno di tre parole) l’evoluzione della scrittura in tempi più o meno recenti ha fatto si che si creassero molti sottogeneri. Vediamo insieme alcuni:

DARK FANTASY in teoria dovrebbe unire elementi fantasy a quelli horror. Per alcuni basta che le atmosfere descritte siano cupe e tetre. Non vi so dire per certo niente, perché non ho letto nulla definito dark fantasy ma ho notato che diversi nuovi libri portano questa dicitura sulla loro copertina.
URBAN FANTASY sottogenere nato in tempi moderni. Indica fantasy ambientati in ambiente urbano, in città per dirla in modi spiccioli.
EPIC FANTASY o HIGH FANTASY primo termine coniato dal termine epico (leggendario), indica i fantasy di tipo classico, con la celebre lotta tra il bene e il male.
Il secondo appellativo è coniato dal termine alto anche se non è proprio una traduzione letterale, diciamo più che altro vuol dire elevato, di livello superiore. Decisamente questo secondo appellativo non è tra i termini che preferisco.
Ulteriore distinzione di questo genere è l’HEROIC FANTASY che si distingue dall’HIGH perché nell’heroic il protagonista è un eroe. Che sia Perseo, un potente guerriero, un cavaliere senza macchia e senza paura, sempre di eroe si tratta.
Nell’High il protagonista è una persona abbastanza comune, che sia principe, stalliere o ragazzetto insignificante, più delle volte è lo sfigato di turno bistrattato dalla società che una profezia o un potente mago porterà alla gloria.

SWORD & SORCERY in italiano SPADA & STREGONERIA per mantenere l’abbreviazione S&S comune, anche se preferisco di gran lunga tradurlo in SPADA & MAGIA. Il termine si chiarisce da sé ed indica libri che contengono duelli di armi bianche e alta componente magica.

Oltre a questi vi stupirete di quanti sottogeneri esistono, come se ognuno ne forgiasse uno per sé (e non sarebbe una cosa neanche tanto male, senza esagerare).

Discorso a parte va fatto per i PARANORMAL ROMANCE . Viene attribuito a romanzi di fantasia,  con predominante componente romantica, preferibilmente urban fantasy.
Termine coniato quando tutto era meglio fosse para (paranormale, paramedico …) adesso si sta facendo un passetto indietro. Il termine paranormale sta cominciando a diventare obsoleto e si sta sostituendo tra la società con inusuale, sicuramente tra un po’ anche per il genere letterario si adatterà. Vabbè a parte che sembra che ognuno fa davvero come gli pare, io tra tanti termini preferisco utilizzare FANTASY ROMANCE, almeno spero non ci siano dubbi sul contenuto.

E voi cosa ne pensate? Avete avuto difficoltà ad attribuire un genere al vostro libro?

martedì 5 febbraio 2013

Recensione: Brûlant di Anita Borriello


TITOLO: Brûlant
AUTRICE: Anita Borriello
EDITORE: Selfpublished
GENERE:  Romanzo Esoterico, Urban Fantasy, Paranormal Romance
PAGINE: 298
COSTO: 0.89 euro in formato ebook
PUBBLICAZIONE: su Kindle Amazon marzo 2012

SINOSSI

Brûlant è un romanzo esoterico che mostra quel mondo magico ben nascosto dalla quotidianità.
Il lettore potrà facilmente immedesimarsi in Christian, il personaggio principale, che sarà costretto a partecipare a vecchi rituali inconsapevole di quanto questi siano radicati nella vita di tutti noi.
Tramite la sua relazione con Brigitte verrà a contatto con le Brûlant, una congrega di sole donne che vive tra di noi da secoli e votata a mantenere in vita gli antichi riti e culti tramandando le conoscenze millenarie di cui sono depositarie.
Cinismo e superstizione, folklore e realtà, si contrapporranno e si scontreranno nello svilupparsi della vicenda per fondersi poi in un unico vincitore: l'Amore.

QUARTA DI COPERTINA

«Mi prendevano spesso in giro perché nelle
mie favole della buonanotte non c’erano principi azzurri,
animali parlanti, sontuosi castelli o finali lieti.
Mia madre utilizzava per farmi addormentare
i miti e le leggende del passato che
ormai nessuno ricordava più»

Le Brûlant vivono da secoli fra di noi con discrezione.
Adepte, novizie e sacerdotesse celebrano vecchi rituali tramandati dalla notte dei tempi per ringraziare le divinità, Loro.
Christian, brillante filologo, verrà coinvolto nella vita della congrega dalla sua amata Brigitte scoprendo così la sua natura ancestrale.

Esordio di Anita Borriello, Brûlant è un romanzo permeato di Amore e Magia perché amore e magia sono dentro tutti noi.

IL MIO PARERE PERSONALE

Ho acquistato questo libro spinta dalle numerose recensioni positive che mi sono ritrovata sotto gli occhi senza andarle a cercare, semplicemente seguendo il tam tam via web. E devo ammettere che tutti quei lettori avevano pienamente ragione. Brûlant è un ottimo romanzo, nonostante il tema esoterico non sia tra i miei preferiti.
Ma andiamo con ordine. Il protagonista è Christian un filologo che subisce il fascino degli antichi manoscritti, e già solo per questo mi è decisamente simpatico. Ma subisce anche il fascino di Brigitte una ragazza francese dai capelli rossi che nasconde più di un segreto.
Il loro legame è forte e forse “eterno” è proprio la parola giusta per descriverlo, ma non voglio svelare nulla a chi non ha letto il libro.
Quel che più mi è piaciuto in Christian è quel suo modo di sapere il fatto suo e quella sua ironia sempre al posto giusto. Tra le sue frasi la mia preferita è stata:
<<Vabbè, rode pure a queste che io possa avere una vita sentimentale?>> praticamente l’ho pensata anche io un attimo prima di leggerla
Unico difettuccio che ho trovato nel protagonista è stato l’essere un po’ troppo smielato e arrendevole (l’appellativo fatina qualche volta se lo poteva anche risparmiare). Comunque in particolari momenti si riprende in pieno, resistendo alle avances della sua compagna più di quello che avrebbe fatto la maggior parte degli uomini.
Per il resto ho trovato Brûlant un romanzo scritto molto bene, scorre piacevolmente e fa immedesimare più che bene nel protagonista.
Lode all’autrice per essersi immedesimata lei stessa in Christian, presentandoci un pezzo molto realistico di “psiche maschile”.
Ho inoltre trovato molto raffinata la scelta di inserire una “frase giusta” all’inizio di ogni capitolo (tra cui la famosa frase di Darwin in cui mi identifico da una vita).

Complimenti all'autrice quindi. E aspettiamo con ansia il seguito: Indigo!

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